Tuorli d’uovo, zucchero e un flute di Prosecco DOC: pochi ingredienti per un Pandoro guarnito a regola d’arte.

In questa guida scoprirai come stupire i palati più fini durante il pranzo di Natale o il cenone di San Silvestro con la rivisitazione in chiave moderna dell’antica ricetta della crema allo zabaione.

Le origini della guarnizione per dessert

La leggenda vuole che la ricetta originale sia da attribuire al frate francescano Pasquale de Baylon, santo spagnolo protettore dei cuochi. Le donne di Torino del ‘500 si presentavano da Padre Pasquale, insoddisfatte dei mariti “addormentati” chiedendo un aiuto. Il Padre prescriveva loro un afrodisiaco naturale a base di tuorlo d’uovo, zucchero e liquore Marsala. Il successo della ricetta fu tale che le signore iniziarono a tramandare alle figlie il segreto per risvegliare i mariti. La ricetta divenne così conosciuta da uscire dai confini sabaudi e diffondersi in tutta Italia. La locuzione “zabaione” sembra derivi da “sambajon”, termine che si riconduce al Santo di Baylon ovvero Padre Pasquale.

Rivendicazioni sulle origini dello zabaione

Sono molti gli aneddoti che riguardano la crema per dessert e la sua origine geografica. Venezia ne rivendica la paternità asserendo che già nel XVII secolo fosse pratica diffusa la preparazione di una bevanda chiamata “zabaja” aromatizzata con vino dolce di Cipro. In aggiunta, l’Emilia ritiene che la nascita dello zabaione sia dovuta al fatto che il capitano Giovanni Baglioni mandò i suoi soldati alla ricerca di cibo e ciò che riportano furono proprio gli ingredienti della ricetta tradizionale.

La variante della crema allo zabaione al Prosecco DOC

Lo zabaione tendenzialmente viene preparato con vino liquoroso come marsala vin santo toscano. La sperimentazione in cucina ha voluto che la crema venisse realizzata con il Prosecco. La scelta ottimale ricadrebbe su un Prosecco Doc Extra Dry, infatti, grazie ai profumi floreali di ginestra e genziana e gli aromi fruttati, conferisce un gusto inconfondibile e un’ottima consistenza allo zabaione.

I segreti di un perfetto zabaione

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 tuorli d’uovo
  • 120 gr di zucchero
  • un bel bicchiere di Prosecco Doc Extra Dry

La prima cosa da fare è porre del ghiaccio in una ciotola e riporla in frigorifero, così da averla subito pronta all’occorrenza.

Successivamente versare in un pentolino il Prosecco Doc e aggiungere metà della dose di zucchero. Scaldare il composto ponendo attenzione a non far evaporare il vino, se accadesse la gradazione alcolica dello zabaione ne risentirebbe e di conseguenza il gusto non sarebbe lo stesso.

Giunti a questo punto, porre i tuorli in un recipiente e amalgamare con la frusta la parte restante di zucchero. Non aggiungere il vino finché non si è ottenuto un composto omogeneo.

In aggiunta, unire rapidamente la parte rimanente del Prosecco Doc mescolando con la frusta e cuocendo tutto a bagnomaria, continuando ad amalgamare. Si dovrebbe notare la perdita della schiuma e l’ispessimento della crema.

Continuare a usare la frusta finché non sarà aumentato il volume e la temperatura avrà raggiunto circa gli 80-85 gradi. Lo zabaione quando è pronto rilascia un segnale, infatti, se non disponete di un termometro da cucina, noterete che la frusta lascerà dei solchi e vi sarà la formazione delle righe.

Infine, riprendere la ciotola con il ghiaccio e porne un’altra sopra. Ora, versare lo zabaione all’interno e mescolare per un paio di minuti in modo da farlo raffreddare velocemente ed evitare la formazione della pellicina, non molto congeniale alla vista.

Un consiglio per uno zabaione da capogiro

Per ottenere uno zabaione dal colore intenso è prassi utilizzare tuorli provenienti da uova a pasta gialla. Lo zucchero di canna può sostituire quello semolato, in base al gusto dell’autore della crema. Infine, se preferito, mescolando la crema pasticcera allo zabaione si dimezzerà la gradazione alcolica di quest’ultimo.

Lo zabaione è pronto a essere il vero protagonista del dessert. Abbinalo ai tradizionali dolci delle feste, in particolare al Pandoro.

…e non dimenticarti di abbinare un buon flute di Prosecco Rosé!

 

 

 

 

 

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Dal perlage fine e persistente, inebriato di profumi floreali di ginestra e genziana con un nota vegetale di salvia e mentuccia, ravvivato da aromi fruttati di pompelmo, ananas e mela golden. Al palato morbido, sapido e persistente, piacevolmente brioso e leggero.

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Staffilo Prosecco DOC Rosé è composto da un blend di uve Glera e Pinot Noir esclusivamente biologiche.

Il colore rosa tenue e le fini bollicine gli conferiscono un aspetto gradevole e luminoso, le note floreali di petali di rosa, peonia e il suo bouquet fruttato una raffinatezza nell’equilibrio e nei ritorni olfattivi con un gusto avvolgente e delicato. Consigliamo di servire il nostro Prosecco DOC Rosé ad una temperatura di circa 6-8° C in abbinamento a crudité di pesce o con gamberoni dell’Adriatico in tempura accompagnati da insalatina di finocchi e arance.