La Giornata Mondiale del Riciclo è una celebrazione a livello globale che ha come obiettivo principale promuovere il riciclo dei rifiuti e una gestione più sostenibile dei materiali.

Origine e storia della Giornata Mondiale del Riciclo

La Giornata Mondiale del Riciclo è stata istituita dalla Global Recycling Foundation, un’organizzazione no-profit creata nel 2018 per promuovere il riciclo e la gestione sostenibile dei rifiuti a livello globale. La fondazione ha scelto il 18 marzo come data per celebrare l’evento, in quanto coincide con la conclusione della Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti.

La prima edizione della Giornata Mondiale del Riciclo si è tenuta nel 2018 e da allora l’evento si è diffuso in tutto il mondo, coinvolgendo governi, aziende, organizzazioni non governative e cittadini.

L’obiettivo principale della Giornata Mondiale del Riciclo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del riciclo come strumento per la tutela dell’ambiente e la riduzione dell’impatto dei rifiuti sulla salute pubblica e l’ecosistema.

Dati sul riciclo dei rifiuti a livello globale

Il riciclo dei rifiuti è diventato sempre più importante negli ultimi decenni, in quanto la produzione di rifiuti a livello globale è in costante aumento. Secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), la produzione di rifiuti a livello globale è aumentata del 60% negli ultimi 20 anni, raggiungendo nel 2020 la cifra di 2,01 miliardi di tonnellate.

Nonostante l’aumento della produzione di rifiuti, il tasso di riciclo a livello globale è ancora molto basso. Secondo i dati dell’OCSE, nel 2018 solo il 25% dei rifiuti prodotti a livello mondiale è stato riciclato, mentre il restante 75% è stato smaltito in discarica o incenerito.

In Europa, il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è più elevato rispetto al resto del mondo. Secondo i dati di Eurostat, nel 2019 il tasso di riciclo dei rifiuti urbani nell’Unione Europea è stato del 47%, con alcuni paesi come la Germania e l’Austria che hanno raggiunto un tasso di riciclo di circa il 60%. Tuttavia, anche in Europa ci sono ancora molti progressi da fare, in quanto il 53% dei rifiuti urbani prodotti nell’UE viene ancora smaltito in discarica o incenerito.

Italia e confronto con altri Paesi nel riciclo

In Italia, il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è aumentato negli ultimi anni, ma rimane ancora inferiore alla media europea. Secondo i dati di Eurostat relativi al 2019, il tasso di riciclo dei rifiuti urbani in Italia è stato del 44,1%, mentre il 55,9% dei rifiuti urbani prodotti nel paese è stato smaltito in discarica o incenerito.

Tuttavia, ci sono alcune regioni italiane che hanno raggiunto tassi di riciclo elevati, come ad esempio la provincia di Trento che nel 2019 ha raggiunto un tasso di riciclo del 70%.

In confronto ad altri paesi europei l’Italia, secondo Eurostat, si posiziona nel 2019 all’ottavo posto per riciclo di rifiuti urbani con un tasso del 51.3%. Paesi come la Germania, l’Austria, la Slovenia e i Paesi Bassi hanno raggiunto tassi di riciclo pari o superiori al 60%, mentre altri, come la Bulgaria, la Romania e la Grecia, hanno ancora un tasso di riciclo molto basso, inferiore al 20%.

Riciclo nel mondo del vino e focus sull’etichettatura ambientale

l riciclo nel mondo del vino è importante per diverse ragioni, tra cui la sostenibilità ambientale. Come noto, l’industria del vino produce una grande quantità di rifiuti, come bottiglie di vetro, tappi di sughero e scatole di cartone. Il riciclo di questi materiali può contribuire a ridurre drasticamente l’impatto ambientale della produzione di vino.

Per incentivare pratiche sostenibili e ridurre la quantità di rifiuti prodotti sono state varate diverse direttive europee in materia di etichettatura ambientale degli imballaggi. In Italia, il Tua (Testo unico ambientale – Dlgs 152/2006) prevede, ai sensi dell’articolo 219, che tutti gli imballaggi debbano essere opportunamente etichettati, secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche Uni, per favorire raccolta, recupero e riciclo.

In sintesi, i produttori sono obbligati a specificare i materiali utilizzati: questo favorisce la corretta classificazione dell’imballaggio e fornisce al consumatore informazioni veritiere, con riferimento anche allo smaltimento degli stessi materiali.

In Italia, l’obbligo di etichettatura ambientale è entrato in vigore il 1° gennaio 2023, dopo la pubblicazione dello scorso 28 febbraio 2022 della Legge di conversione che modifica il Milleproroghe del 30 dicembre 2021.

Riassumendo, l’etichettatura ambientale obbligatoria è molto importante per la sostenibilità ambientale perché aiuta i consumatori a fare scelte informate e responsabili, promuove la riduzione della quantità di rifiuti prodotti e stimola la trasparenza e la responsabilità tra i produttori di beni di consumo.