Il disciplinare Europeo differenzia il Prosecco distinto da una forte correlazione con il territorio di produzione e da un proprio iter di vinificazione (IGP,DOP) dai vini da tavola.

L’Italia ha deciso di suddividere ulteriormente in sub categorie introducendo la dicitura IGT per l’IGP e DOC e DOCG per il Prosecco DOP. Esemplificando la suddivisione, si nota come si formi una scala gerarchica dove all’apice di qualità del vino vi sono i DOCG seguiti dai DOC.

I disciplinari impongono regole più o meno stringenti riguardo resa per ettaro, zona di produzione, caratteristiche chimico-fisiche e gradazione alcolica minima.

Alla fine di ogni annata gli enti certificati verificano la sussistenza dei requisiti per ottenere o mantenere una determinata nomenclatura.

Denominazione di Origine Controllata: il Prosecco DOC

Dieci anni fa è avvenuto il riconoscimento della denominazione Prosecco DOC per il Veneto e comprende, tra le altre, la provincia di Treviso e di Venezia. In aggiunta, gli enti preposti hanno riconosciuto la denominazione Prosecco DOCG per il prosecco di Conegliano Valdobbiadene.

Per la convalida della denominazione l’ente certificato verifica il rispetto delle norme contenute nei disciplinari delle denominazioni di origine sui parametri chimici richiesti. Successivamente una commissione specializzata nella degustazione, analizzate le schede di degustazione, assaggia il Prosecco alla cieca e identifica, grazie alla propria esperienza nella valutazione del gusto, se vi siano le condizioni affinché il Prosecco possa ottenere la denominazione DOC.

Completato l’iter con successo, il vino farà parte di una selezione esclusiva DOC, massima espressione della qualità organolettica di questa tipologia di vino.

Un disciplinare molto rigoroso

Dunque i disciplinari delle denominazioni di origine per la produzione del prosecco DOC delineano le norme da rispettare al fine di poter ottenere questa certificazione.

Per ottenere la denominazione Prosecco DOC i vini devono provenire da vigneti costituiti dal vitigno glera, invece per il Prosecco Rosè deve essere compreso tra 85% e 90% di uve provenienti dal vitigno glera e fino al 15% da vitigno pinot nero.

Le operazioni di vinificazione delle uve, tra cui quelle di elaborazione del vino spumante e frizzante, ossia le pratiche enologiche per la presa di spuma e per la stabilizzazione, la dolcificazione nelle diverse tipologie ove concessa, nonché le operazioni di imbottigliamento e di confezionamento, devono essere effettuate secondo le modalità descritte dall’art. 3 del disciplinare.

Un gusto certificato

Nel disciplinare risiedono le proprietà organolettiche che un Prosecco DOC e un Prosecco Rosè DOC devono rispettare.

Il primo deve possedere un colore giallo tendente al paglierino, un odore fino e caratteristico delle uve di provienze. Il sapore può variare da secco ad amabile ma deve essere fresco. Per quanto riguarda le caratteristiche del titolo alcolometrico volumico viene dettata la condizione minima di 10,50% Vol., per l’acidità il totale minimo è di 4,5 g/l.

Il Prosecco Rosè DOC è invece caratterizzato da un colore rosa tenue (più o meno intenso) con note di brillantezza e con una spuma persistente. L’odore sottile e peculiare, deve essere tipico delle uve di provenienza ed il sapore varia da brut nature a extra dry. Il titolo alcolometrico volumico minimo è pari a 11,00% vol. e il minimo volume di acidità consentita è di 4,5% g/l.

Perchè scegliere il Prosecco DOC

Preferire il DOC significa scegliere la massima espressione di una qualità certificata. Per far parte di una selezione esclusiva, le aziende coinvolte nella produzione di Prosecco DOC devono garantire degli standard di qualità ben precisi; questi sforzi si riversano al consumatore che verrà coinvolto in un’esperienza sensoriale unica e potrà beneficiare dei migliori prosecchi premium.

Il successo del prosecco in Italia e nel mondo è frutto delle modalità minuziose con cui viene prodotto; la scelta di un prosecco che appone in etichetta “Denominazione di Origine Controllata” è la conseguenza di una ricerca di un prodotto altamente qualitativo che non presuppone un esborso ingente.

Infatti, la scelta di un Prosecco DOC è la strada da percorrere nel caso in cui si stia cercando un prodotto premium con un alto rapporto qualità-prezzo.

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Dal perlage fine e persistente, inebriato di profumi floreali di ginestra e genziana con un nota vegetale di salvia e mentuccia, ravvivato da aromi fruttati di pompelmo, ananas e mela golden. Al palato morbido, sapido e persistente, piacevolmente brioso e leggero.