Nel mondo del vino, tra le diciture emerse negli ultimi anni, il termine prosecco millesimato ha creato difficoltà al consumatore, apparendo un semplice escamotage di marketing.                                                                         

Tuttavia racconta l’importante sforzo dei produttori che si impegnano a offrire al consumatore un prodotto di estrema qualità attraverso una serie di tecniche regolamentate.

Un’etimologia che viene dal passato

I produttori possono apporre nella dicitura di un Prosecco il termine millesimato solamente se sussiste la condizione per cui siano state utilizzate almeno l’85% delle uve di un unica annata. L’etichetta contiene l’indicazione dell’anno a cui fanno riferimento i migliori grappoli raccolti nella vendemmia.

I viticoltori della regione francese Champagne, nota per l’omonimo vino, hanno introdotto l’utilizzo della dicitura millesimato. Ivi, infatti, i viticoltori producevano la tipologia di vino “millesimè” (ottenuto da uve di una sola vendemmia) quando le condizioni climatiche erano favorevoli .

Un Prosecco ottenuto da uve selezionate

Il prosecco millesimato è indicatore di una maggiore cura da parte del produttore, infatti, dopo il processo di maturazione delle uve e la conseguente vendemmia, solamente i migliori grappoli vengono selezionati e portati al processo di vinificazione.

Le condizioni climatiche e la tipicità territoriale della zona del prosecco sono essenziali per ottenere un prosecco millesimato di qualità superiore. Se queste fossero avverse sarebbe un’ardua impresa poter raccogliere un quantitativo tale di uve di un’unica annata da impiegare nella vinificazione.

Il termine millesimato presente in etichetta indica inoltre un punto di forza perché esprime la volontà del produttore di trasmettere al consumatore il risultato di un’annata favorevole dal punto di vista qualitativo; quest’ultimo avrà a disposizione un prosecco composto da uve caratterizzate dal massimo equilibrio chimico.

Il metodo di produzione

Per la produzione del Prosecco Millesimato viene impiegato il metodo charmat. Il sistema di spumantizzazione in questione si basa sull’introduzione delle uve all’interno di autoclavi in acciaio dove è avviata la procedura di fermentazione per almeno 30 giorni. Solo alcuni mesi dopo l’inizio della procedura di rifermentazione il prodotto può essere commercializzato e più si allunga il periodo di permanenza sui lieviti, più il prosecco sarà ben strutturato.

La sequenza del metodo charmat prevede, dopo la fermentazione, l’aggiunta di zuccheri, sali minerali e lieviti. A seguire verranno eseguite la prese di spuma, il travaso e la filtrazione in condizioni isobariche. Terminato il periodo di refrigerazione il vino sarà filtrato ed imbottigliato.

Prosecco Millesimato e Cuvèe

Il termine millesimato e sono nettamente distinti anche se molto spesso vengono confusi. Infatti, un Prosecco DOC Millesimato viene prodotto con almeno l’85% di uve di una sola vendemmia e non di annate differenti come accade nel cuvèe.

Dunque, appare evidente che la concentrazione dei migliori frutti di un’annata nella produzione del Prosecco Millesimato comporta un prodotto di qualità superiore.

Il Prosecco è Millesimato per definizione poiché per la sua vinificazione è condizione essenziale la presenza di uve di unica annata.

Per poterlo produrre è necessaria una maggiore cura sia in vigna che in cantina, infatti le metodiche di coltivazione e di vinificazione devono essere minuziose. Tutto ciò giustifica il fatto che il Prosecco Millesimato sia un prodotto di pregio e di elevata qualità.

Staffilo Bottiglia extra dry millessimato

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Vino biologico

Dal perlage fine e persistente, inebriato di profumi floreali di ginestra e genziana con un nota vegetale di salvia e mentuccia, ravvivato da aromi fruttati di pompelmo, ananas e mela golden. Al palato morbido, sapido e persistente, piacevolmente brioso e leggero.